A Seul hanno anche fissato l’obiettivo per il 2022.
Circa 300 milioni di smartphone prodotti nel 2021: sarebbe questa, secondo il The Elec, la performance di Samsung nell’anno appena trascorso. Tutto sommato l’azienda può ritenersi soddisfatta, perché era questo l’obiettivo fissato nel gennaio scorso e perché col senno di poi non si è trattato di un anno semplice, influenzato com’è stato dalla pandemia da Covid e dalla carenza di chip che ne è derivata, e dai pochi Galaxy S21 venduti.
È questa la nota stonata del 2021 di Samsung. Che dei top di gamma da oltre 1.000 euro non possano vendere allo stesso modo di quelli che ne costano un quinto o meno è intuitivo: le vendite si fanno con i prodotti più accessibili, i ricavi però arrivano dai prodotti più costosi, sui quali il margine è maggiore. Ma a dispetto di un inizio incoraggiante in termini di vendite, la curva della serie Galaxy S21 è poi crollata senza più dare alcun segnale di ripresa.
Il risultato è una gamma che è stata venduta in circa 20 milioni di unità, meno dei predecessori e meno delle previsioni (26 milioni) che pure erano state fatte al ribasso rispetto ai Galaxy S20. Insomma, il fatto che l’interesse per i Galaxy S sia in calo da tempo (negli anni d’oro si vendevano tra i 35 e i 40 milioni di Galaxy S l’anno) non è certo un buon segnale per Samsung, che secondo le fonti interpellate dal The Elec ha reagito sostenendo che senza i problemi di produzione in Vietnam legati alla pandemia si sarebbe potuto fare meglio.
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