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Molto spesso, specie nell’ultimo periodo, la cronaca nazionale ci restituisce casi di malori improvvisi. Nella nostra Penisola si è registrato un picco enorme di episodi, peraltro molto simili tra loro. Quel che rimane, è la disperazione dei familiari e quel senso di impotenza per non essere riusciti a far nulla.
Il destino è davvero imprevedibile e bastano davvero pochi attimi per trasformare una giornata iniziata all’insegna della routine, in un incubo ad occhi aperti che si materializza, spesse volte, tra le mura domestiche. Sono frazioni in cui il tempo sembra congelarsi, come se si stesse vivendo in un’altra dimensione.
Ci capita di scorrere sul web, notizie di chi, seppur prematuramente, non ce l’ha fatta. La rabbia, mista allo sconcerto, pervade i lettori che hanno un briciolo di sensibilità, riuscendo ad immedesimarsi nella sofferenza altrui. Non è facile , in questa società fatta di egoismo, trovare chi percepisca e riesca a leggere quello che gli altri stanno passando.
Quanto accaduto solo poche ore fa in Italia, diramato a mezzo stampa, passando dalle testate locali a quelle nazionali, è un esempio di come il destino possa essere a volte davvero spietato.
Una donna, una madre, si è spenta improvvisamente tra le braccia del figlio.
Francesca Rettore, vedova del dottor Renzo Biasiato, aveva solo 55 anni ed era madre di due figli. Sabato pomeriggio, mentre si trovava a casa, è stata colta tutto ad un tratto da un infarto. Nell’abitazione non era sola al momento del malore. Con lei c’era il figlio maggiore che, resosi conto che Francesca, stimata impiegata commerciale, non stava bene, ha allertato tempestivamente i soccorsi.
Nonostante l’arrivo immediato del personale sanitario, assieme al medico che è rapidamente giunto da Schiavonia e ha provato in tutti i modi a rianimarla, non c’è stato niente da fare e ne è stato constatato l’avvenuto trapasso. Dalla stampa si apprende che non c’erano sentori che qualcosa non andasse bene, in leti, essendo una donna che godeva di buona salute e che praticava sport regolarmente. Francesca era una sportiva, in quanto, quando era più giovane, aveva giocato a pallavolo, per poi dedicarsi alla danza .
Amava le escursioni in montagna che praticava assieme alla sua famiglia. Una donna determinata, che puntava ad accrescere la sua professione, conosciuta da tutti a Monselice come la vedova di Renzo Biasiato, primario del reparto di chirurgia generale a Monselice dal 1986 al 2004, nonché professore di chirurgia d’urgenza all’Università di Padova. Biasato aveva lottato contro un brutto male per lungo tempo fino al trapasso, avvenuto nel 2018.
Da allora Francesca aveva assunto le redini della famiglia, crescendo da sola i loro figli Raffaele e Sebastiano, entrambi laureati in lingue orientali e appassionati di sport, proprio come lei. In tantissimi i messaggi di cordoglio che stanno arrivando in queste ore.
Tra tutti spicca quello del fratello di Francesca, Enrico Rettore, che ha dichiarato: «Non troviamo le parole per descrivere quanto accaduto. Tutta la nostra famiglia sta soffrendo moltissimo, anzitutto nostra mamma, che quest’anno compie 88 anni. In questo momento stiamo seguendo i ragazzi, che si sono trovati da un giorno all’altro nell’età adulta e a gestire una situazione imprevista con grande maturità». Con la sua dipartita, Francesca Rettore lascia nel dolore la madre Dirce, la sorella Luisa, i fratelli Enrico ed Alessandro.
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