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Un appello ai vertici istituzionali, ai responsabili della politica estera e all’opinione pubblica internazionale affinché si favorisca la protezione dei partecipanti alla missione pacifica verso la Striscia di Gaza, nel rispetto del diritto internazionale.
Roma, 29 settembre 2025 – In un momento storico segnato da tensioni e minacce di escalation, un appello accorato arriva dai tavoli della società civile: Luigi Ciotti, presidente dell’associazione Libera, invita le massime autorità della Repubblica e gli organismi internazionali a intervenire con fermezza per garantire la protezione dei partecipanti alla Global Sumud Flottilla, una missione di solidarietà pacifica diretta verso la Striscia di Gaza.
Il testo dell’appello, inoltrato con un senso urgente di responsabilità morale, mette in guardia contro qualsiasi tentativo di ostacolare o minacciare i civili coinvolti. “Questi uomini e queste donne, disarmati e mossi solo da principi di pace e non violenza, avanzano come un segno tangibile di fraternità e speranza in un contesto di disperazione assoluta”, si legge nel documento, che chiede alle autorità italiane di elevare la voce a livello internazionale e di chiedere all’Israeliani il rispetto incondizionato della vita e dell’incolumità di tutti i partecipanti.
Il comitato promotore sottolinea che la missione non è né una provocazione né una semplice iniziativa politica, ma una dimostrazione concreta di solidarietà umana. “La navigazione della flotta è un atto di coraggio civile che merita la massima tutela da parte delle istituzioni che ci rappresentano”, afferma l’appello, rivolgendosi alle sedi diplomatiche e agli organismi multilaterali affinché si attuino interventi concreti a tutela dei civili coinvolti.
La richiesta centrale è quella di non restare in silenzio di fronte alla minaccia di violenza: l’appello invita le autorità a intervenire in modo chiaro e pubblico, per precludere qualsiasi escalation che possa colpire donne, uomini e bambini già duramente provati da una guerra che ha decimato infrastrutture fondamentali e contesti di vita quotidiana. Il documento condanna “la minaccia di ricorrere alla forza contro chi compie un’azione di solidarietà pacifica” e richiama l’attenzione sul fatto che il Mediterraneo non deve diventare una zona franca di azione militare indiscriminata.
Gli autori dell’appello ricordano che lo scenario attuale vede bombardamenti che colpiscono ospedali, scuole e rifugiati, e sostengono che il ricorso a azioni militari sproporzionate contro popolazioni inerme costituisce una violazione del diritto internazionale e dei principi umanitari universalmente riconosciuti. Da qui l’invocazione a una leadership responsabile che eviti, senza ambiguità, qualsiasi forma di violazione dei diritti umani e delle norme internazionali.
Tra le richieste esplicite spicca la chiamata a far sì che l’azione diplomatica italiana, così come quella di paesi alleati, diventi presidio di “umano e legale” nel contesto mediterraneo. L’obiettivo è chiaro: tutelare i diritti fondamentali, promuovere la pace e dimostrare che lo Stato è un “farò di umanità e legalità” nei confronti di popolazioni civili che cercano assistenza e solidarietà.
Reazioni e contesto L’iniziativa di Ciotti e degli organizzatori della Global Sumud Flottilla arriva in una fase in cui l’attenzione internazionale è rivolta alle dinamiche israelo-palestinesi e alle violenze che hanno accompagnato i soccorsi umanitari e gli aiuti alla popolazione civile di Gaza. Molti osservatori hanno evidenziato la necessità di canali diplomatici efficaci, protezione dei civili e rispetto del diritto internazionale, con particolare attenzione al principio di proporzionalità e alla protezione dei corridoi umanitari.
Diversi esperti di diritto internazionale e diritti umani hanno reiterato l’urgenza di distinguere tra attività di solidarietà pacifica e azioni che possano mettere a rischio vite umane. In questo contesto, l’appello di Ciotti intende stimolare una risposta concreta da parte delle autorità italiane, invitando a utilizzare strumenti diplomatici per chiedere a tutte le parti in causa di garantire accesso umanitario, protezione dei civili e pieno rispetto della Convenzione di Ginevra.
Prospettive future La posta in gioco è alta: la protezione dei partecipanti a una missione non violenta, la salvaguardia di vite innocenti e la preservazione del dialogo internazionale. Resta cruciale che le autorità politici, diplomatiche e giudiziarie assicurino risposte chiare, misurabili e pubbliche, mirate a prevenire escalation e a proteggere chi opera in nome della solidarietà umanitaria.
In chiusura, l’appello di Luigi Ciotti e dei promotori della Global Sumud Flottilla richiama l’insieme delle istituzioni a una vigilanza costante e a un impegno concreto per la difesa dei diritti umani, affinché l’Italia possa continuare a essere un faro di umanità e legalità nel contesto internazionale. La prossima fase della vicenda dipenderà, in larga misura, dall’efficacia della risposta diplomatica e dalla determinazione con cui le autorità comprovano, con azioni visibili, la loro responsabilità verso i civili e verso la comunità internazionale.
L’articolo Flotilla, l’appello disperato alle istituzioni per salvarli dalla minaccia di Israele proviene da Notizie 24 ore.
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