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Roberto Occhiuto conquista la Calabria con una vittoria schiacciante, segnando un importante punto a suo favore e un forte segnale di cambiamento nel panorama politico nazionale. Il governatore uscente di Forza Italia, sostenuto dall’intera coalizione di centrodestra, ha ottenuto circa venti punti di vantaggio sullo sfidante del centrosinistra, Pasquale Tridico, europarlamentare del Movimento 5 Stelle. Un risultato che supera di gran lunga le previsioni della vigilia e che rappresenta una pesante bocciatura politica per il fronte progressista guidato da Elly Schlein e Giuseppe Conte.
Il candidato del centrosinistra aveva puntato molto su un messaggio sociale, promettendo il ritorno del Reddito di Cittadinanza in una regione simbolo del Sud e della disoccupazione giovanile. Tuttavia, i calabresi hanno scelto di premiare la stabilità e il lavoro, lasciando da parte le promesse di assistenzialismo. Questo risultato si configura come un chiaro segnale di come gli elettori preferiscano soluzioni concrete a promesse difficili da realizzare, evidenziando un crescente scollamento tra la base elettorale e i vertici del centrosinistra.
“Piazze piene, urne vuote”: la lezione di Nenni
L’esito elettorale in Calabria richiama alla memoria una celebre frase di Pietro Nenni: “Piazze piene, urne vuote”. Una massima che oggi si rivela più attuale che mai. Nelle settimane precedenti al voto, le piazze si erano riempite di manifestanti, tra mobilitazioni pro-Palestina, scioperi generali e proteste promosse dalla Cgil. Tuttavia, questi movimenti, pur avendo grande risonanza mediatica, non si sono tradotti in un incremento di consensi elettorali.
Il movimentismo a cui si sono affidati leader come Schlein e Conte non è riuscito ad ampliare la base elettorale. Anzi, la radicalizzazione dei toni e le posizioni estreme, spesso criticate per gli scontri di piazza e l’approccio ideologico, sembrano aver allontanato una parte dell’elettorato moderato, spingendolo verso il centrodestra di Giorgia Meloni.
Un Messaggio Chiaro dal Sud
La vittoria di Occhiuto in Calabria rappresenta un messaggio forte e chiaro alla sinistra: il populismo e le proteste di piazza non sono più sufficienti per conquistare il consenso. Gli slogan contro il governo e le manifestazioni oceaniche, per quanto visibili, non si traducono automaticamente in voti. Gli elettori, come sottolinea anche il commento di Alberto Maggi su Affaritaliani.it, chiedono soluzioni concrete e risposte ai bisogni reali, non solo parole d’ordine ideologiche.
Le piazze piene non bastano se alle urne si presenta un’astensione elevata o se i voti non vengono canalizzati verso proposte credibili e realizzabili. La Calabria ha dimostrato che la sinistra, schiacciata tra movimentismo e cause simboliche, fatica a intercettare i bisogni concreti della popolazione. Il risultato di Occhiuto, quindi, non è solo una vittoria regionale, ma un campanello d’allarme a livello nazionale per tutto il centrosinistra, che dovrà riflettere sulla propria strategia e sui modi di riconquistare la fiducia degli elettori.
Un’analisi che invita a ripensare le modalità di comunicazione e di proposta politica, puntando su soluzioni reali e su un rapporto più diretto con i cittadini, per evitare che il divario tra piazze e urne si allarghi ulteriormente.
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