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A Milano, il mattino vibra sulla superficie levigata di Piazza Gae Aulenti. Tra le torri di cristallo e i riflessi abbaglianti del sole, si svolge il rituale quotidiano della finanza e del lavoro, uno scenario di ordinaria e frenetica normalità.Anna Laura Valsecchi camminava a passo deciso. Manager di un ente regionale, si dirigeva verso l’ufficio, la borsa da lavoro con il computer stretta al fianco.
Il suo era un appuntamento con la routine, un giorno come tanti, ignara del pericolo inatteso che la stava per raggiungere.L’uomo si è avvicinato alle sue spalle, muovendosi nell’ombra dei grattacieli. Nessun avvertimento, nessun rumore in eccesso. Solo un’ombra che si condensa in un atto fulmineo.Tutto è accaduto in non più di tre secondi.
Con una borsa verde in una mano, l’uomo ha stretto l’oggetto da cucina con l’altra, compiendo un gesto rapidissimo, quasi meccanico, nel cuore della city.La donna, assorta nei suoi pensieri, si è accorta di qualcosa di assurdo soltanto dopo, quando il fastidio fisico si è fatto strada attraverso l’impermeabile. Un unico fendente, mirato con forza estrema, aveva lacerato la quiete di quella mattina.

Si è voltata, confusa e con il liquido ematico che fuoriusciva, e ha visto il responsabile allontanarsi a passo svelto. L’uomo è sparito dietro l’angolo della grande Torre B di Unicredit, lasciando una domanda assordante sospesa nell’aria: chi era quell’uomo, e perché aveva scelto di colpire lei in quel luogo simbolo del potere economico?
E soprattutto quali sono state le sue gustificazione per l’assurdo gesto compiuto proprio in quel punto strategico di Milano.

La risposta a quella domanda è arrivata dopo undici ore convulse di indagini coordinate dalla Procura di Milano. I Carabinieri hanno rintracciato e bloccato il responsabile, un 59enne di nome Vincenzo Lanni. L’uomo ha subito ammesso gli addebiti, ricostruendo l’azione con fredda lucidità. Dietro il gesto non c’era una conoscenza pregressa, ma un forte risentimento covato per un decennio.
Il suo rancore nasceva, in parte, da un licenziamento subito nel 2016 da un’azienda di programmazione informatica. Un’insofferenza che si era stratificata nel tempo, culminando nella decisione di agire proprio in un luogo percepito come l’emblema del potere economico, come Piazza Gae Aulenti.
Il colpo, quindi, non era diretta personalmente alla manager Anna Laura Valsecchi, dirigente di Finlombarda. La donna è stata colpita in modo totalmente casuale; l’uomo voleva colpire il contesto, non la persona in sé. A permettere alle forze dell’ordine di chiudere il cerchio sono state le attività investigative che hanno portato al ritrovamento della giacca usata durante il fatto.

Ma il dettaglio decisivo è arrivato dalla sfera privata: Vincenzo Lanni è stato riconosciuto e segnalato alle autorità dalla sua stessa sorella gemella. Al momento dei fatti, il 59enne era libero, avendo già espiato la sua pena, ed era inserito in una comunità di recupero per un percorso di reinserimento.
L’allontanamento forzato dalla comunità, avvenuto per cattiva condotta pochi giorni prima, si sarebbe aggiunto alla rabbia già esistente, spingendolo all’azione violenta. In merito alla donna colpita, una manager di Finlombarda, la società della Regione che accompagna lo sviluppo economico di imprese ed enti di ricerca, l’uomo ha specificato che non la conosceva e che l’ha colpita per mera scelta casuale, volendo colpire, attraverso lei, il contesto nel quale si trovava. Il fatto che la donna lavorasse all’interno del palazzo Unicredit è un fattore del tutto estemporaneo spiega il quotidiano Il Giorno.
L’articolo Colpita a Milano, Vincenzo rompe il silenzio: la confessione proviene da Notizie 24 ore.
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Notizie 24 ore
DALL’ITALIA
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