A Medjugorie non più messaggi, la Madonna appare solo per..
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Tutti i fedeli sanno sicuramente che cosa accade a Medjugorie, un paesino della Bosnia dove da anni la Vergine Maria appare ai fedeli dando loro dei messaggi molto particolari anche sul futuro dell’umanità.

A partire dal 24 giugno 1981 la località è divenuta appunto famosa per quelle che si dice siano apparizioni della Madonna. Immediatamente subito dopo la diffusione della notizia milioni di fedeli sono cominciati ad arrivare in questo paesino bosniaco dove le autorità ecclesiastiche ancora indagano i fenomeni.

Per molti scettici quello che succede a Medjougorie è solo una superstizione, per costoro ci potrebbero essere addirittura delle allucinazione collettive come ad esempi quando migliaia di fedeli lì riuniti hanno affermato di aver visto il sole compiere dei movimenti particolari. La Chiesa si è espresso chiaramente a tal proposito.

“Tutto è rinviato alla dichiarazione di Zara del 1991, che lascia la porta aperta a future indagini” – così disse il cardinale Tarcisio Bertone nel 2007 e da allora la Chiesa sta continuando ad osservare quello che accade nella cittadina bosniaca ormai diventata un luogo di pellegrinaggio mondiale.

“Sulla base di quanto finora si è potuto investigare, non si può affermare che abbiamo a che fare con apparizioni e rivelazioni soprannaturali” – così i vescovi riuniti a Zara nel 1991. Ad oggi la Chiesa ritiene che comunque qualcosa sia successo a Medjugorie e che quanto accaduto non sia di origine demoniaca o addirittura falso.

Eppure ci sono delle novità per quanto riguarda le apparizioni mariane o presunte tali di Medjugorie.

In questi ultimi giorni almeno a sentire dalla stampa internazionale pare che le apparizioni mariane si siano intensificate a Medjugorie. La situazione sarebbe ignorata dai media mainstream di tutto il mondo e ne ha parlato per quanto riguarda l’Italia anche RadioMaria.

Infatti sin dal 21 giugno scorso si stanno susseguendo quelle che sono appunto le presunte apparizioni della Vergine che darebbe appuntamento sempre al solito posto alla veggente Marija Pavlovic.

In tantissimi si arrampicano per seguire la veggente e ascoltare i messaggi che la Vergine ha da dare loro. “Domani allo stesso orario ed allo stesso posto” – così avrebbe inoltre dato appuntamento la stessa Vergine.

Ogni giorno i fedeli stanno aumentando sempre di più e la cosa pare andare avanti da una settimana. Sul posto sono presenti gli operatori di RadioMaria che seguono i fedeli in tutta questa situazione e che appunto riferiscono poi quanto accade anche in diretta. Qualcosa di davvero assurdo.

“Non sono presente fisicamente ,ma Tu vedi o Mamma che ti prego sempre e continuamente durante la giornata con la tua splendida preghiera del Santo Rosario … ti prego per la pace in Ucraina, in Terra Santa. Prego per le famiglie, pace, pace, pace … Grazie” – queste le parole del direttore di RadioMaria, Padre Livio.

Come prenderà la Chiesa questa situazione? Interverrà di persona per mettere fine alle arrampicate notturne dei fedeli? Vedremo che cosa succederà intanto si avvicina sempre di più il giorno dell’anniversario delle apparizioni dove potrebbero succederne delle belle. Una situazione molto particolare che ci fa capire però come la Fede al giorno d’oggi sia ancora utile per poter affrontare la vita di tutti i giorni.

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DALL’ITALIA 

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Roma – 64€ per 3 caffè e un cappuccino, turisti chiamano finanzieri – La titolare: “Con noi si paga…”
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Roma – 64€ per 3 caffè e un cappuccino, turisti chiamano finanzieri – La titolare: “Con noi si paga…”

Roma – 64€ per 3 caffè e un cappuccino, turisti chiamano finanzieri – La titolare: “Con noi si paga…”

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Un conto da 64 euro per tre caffè e un cappuccino: questa è la cifra incredibile che due turiste si sono trovate a dover pagare in una città italiana. L’episodio ha sollevato un’ondata di polemiche, suscitando l’indignazione non solo delle protagoniste della vicenda, ma anche di molti utenti sui social. In un periodo in cui l’inflazione sta raggiungendo livelli preoccupanti, nessuno si sarebbe aspettato di dover sborsare una somma così alta per delle bevande così comuni.

Le turiste, sconcertate dallo scontrino, non hanno esitato a manifestare il loro disappunto direttamente alla titolare del bar, chiedendo spiegazioni per quello che sembrava un prezzo esorbitante. La loro reazione è stata comprensibile, visto che la cifra pagata è ben al di sopra di quanto ci si aspetterebbe per un semplice caffè o cappuccino, anche in una città nota per essere una meta turistica.

La vicenda ha immediatamente catturato l’attenzione dei media e dei social, dove la discussione si è infiammata. Molti si sono chiesti se si trattasse di un caso di speculazione sui turisti o se ci fossero altre ragioni dietro il prezzo così elevato. La titolare del bar, messa sotto pressione dalle critiche, ha deciso di intervenire per difendere la propria posizione e spiegare le ragioni di quel conto salato.

La sua risposta, però, ha lasciato tutti di stucco. Nonostante le spiegazioni fornite, la vicenda ha continuato a suscitare polemiche, sollevando interrogativi sul limite tra il prezzo giusto e la speculazione.

Mentre il dibattito prosegue, resta il fatto che per molti, un conto così salato per dei caffè rimane difficile da giustificare, alimentando ulteriormente il malcontento e le discussioni su come l’inflazione stia impattando il settore della ristorazione nelle città turistiche. Intanto, però, non si placano le polemiche intorno a questo episodio. Le parole della titolare hanno fatto il giro del web.

Un conto di 64 euro per tre caffè e un cappuccino: è questa la cifra incredibile che due turiste tedesche avrebbero pagato in un bar nel centro di Roma. Lo scontrino, postato sui social dalle stesse turiste, è diventato subito virale, scatenando un’ondata di polemiche. La data e il totale ben visibili hanno alimentato lo sconcerto e l’indignazione tra gli utenti, che non riuscivano a credere a quanto letto.

Le due turiste, dopo aver ricevuto lo scontrino, hanno deciso di condividere la loro esperienza sui social, attirando immediatamente l’attenzione di migliaia di persone. L’episodio ha sollevato interrogativi sul prezzo delle consumazioni nelle aree turistiche di Roma, e molti si sono chiesti se non si trattasse di un caso di “trappola per turisti“.

Lo scontrino è stato oggetto di discussione, con numerosi commenti che esprimevano solidarietà alle turiste e critiche verso il bar. La titolare del bar, però, non è rimasta in silenzio. In un’intervista, ha difeso il prezzo praticato, sottolineando che il menù del locale è chiaro e visibile a tutti i clienti. “Per pagare quella cifra, hanno letto prima il menù,” ha dichiarato, aggiungendo che se le turiste non avessero controllato i prezzi, la responsabilità non può essere attribuita alla sua attività.

Secondo la titolare, il prezzo riflette non solo la qualità del servizio, ma anche la posizione privilegiata del locale. Nonostante la spiegazione fornita, il dibattito non si è placato. Molti utenti hanno continuato a criticare il bar, accusandolo di sfruttare la sua posizione turistica per applicare prezzi eccessivi.

D’altro canto, alcuni hanno difeso la titolare, sostenendo che chiunque avrebbe dovuto leggere il menù prima di ordinare e che i prezzi nelle aree turistiche tendono ad essere più alti. Questo episodio ha riacceso la discussione su quanto sia giusto pagare per una consumazione in una città come Roma, soprattutto in aree fortemente frequentate dai turisti. Se da un lato la trasparenza dei prezzi è un obbligo, dall’altro resta il quesito su quanto sia equo far pagare cifre così elevate per dei semplici caffè e cappuccini.

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STORIE 

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Jannik Sinner resta numero 1 al mondo: nuovo record e stoccata agli haters prima di Wimbledon
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Jannik Sinner resta numero 1 al mondo: nuovo record e stoccata agli haters prima di Wimbledon

Jannik Sinner resta numero 1 al mondo: nuovo record e stoccata agli haters prima di Wimbledon

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Jannik Sinner continua a scrivere la storia del tennis italiano e mondiale. Con 10.430 punti ATP, l’altoatesino si conferma numero 1 del mondo per la 55ª settimana consecutiva, un record assoluto per un italiano e un segnale chiaro della sua crescita e costanza ai massimi livelli. Nonostante il recupero di Carlos Alcaraz, che riduce il gap a soli 1.130 punti, Sinner ha ormai la sicurezza di mantenere la leadership anche dopo Wimbledon, indipendentemente dai risultati dei prossimi tornei.

Un risultato che mette a tacere definitivamente le critiche e le voci negative, soprattutto dopo l’uscita a sorpresa al torneo di Halle. “Jannik non si tocca”, sembra essere il messaggio che echeggia tra addetti ai lavori e tifosi, mentre il ragazzo parte per i Championships da assoluto favorito ufficiale.

Italia da sogno: una squadra di eccellenza sul prato londinese

Il panorama tennistico italiano si presenta a Wimbledon come uno dei più competitivi di sempre. Oltre a Sinner, ci sono altri cinque italiani nel tabellone principale, tra cui Lorenzo Musetti (n.7 del mondo), Flavio Cobolli (n.24) e Matteo Berrettini (n.35). La presenza di altri dieci azzurri, compreso il rientrante Fabio Fognini, grazie ai forfait di Arthur Fils e Casper Ruud, testimonia la qualità e la profondità del tennis italico.

L’Italia può sognare con i giovani: Luciano Darderi (56°), Mattia Bellucci (74°) e Luca Nardi (94°) si confermano tra i primi 100 al mondo, mentre Matteo Arnaldi (44°) e Lorenzo Sonego (48°) rappresentano valide alternative nei tornei su erba, pronti a conquistare punti e scalare ulteriormente la classifica.

Variazioni in Top 10: Djokovic scivola, Draper in ascesa

Nel frattempo, la settimana ha portato importanti novità nella top classifica ATP. Dopo la semifinale al Queen’s, Jack Draper conquista la quarta posizione, sorpassando Taylor Fritz e Novak Djokovic, che scivola al sesto posto. Daniil Medvedev rientra tra i migliori dieci al mondo, attestandosi al nono posto, mentre Ben Shelton conclude la top 10.

E proprio Sinner, con il suo mani in pasta sul campo, protagonista assoluto di questa settimana, continua a dominare la scena. I suoi numeri sono eloquenti: 55 settimane consecutive al vertice, un record assoluto per un tennista italiano. Questo risultato, unito alla crescita costante, rappresenta il chiaro segnale che il presente e il futuro del tennis mondiale sono italiani.

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Marco Mengoni, clamoroso al concerto: non riesce a trattenersi e cade in lacrime
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Marco Mengoni, clamoroso al concerto: non riesce a trattenersi e cade in lacrime

Marco Mengoni, clamoroso al concerto: non riesce a trattenersi e cade in lacrime

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Lui è sicuramente una delle figure più iconiche del nostro Paese, un personaggio che ha fatto e continua a fare la storia della musica italiana non solo in Italia ma nel mondo. Stiamo parlando di Marco Mengoni.

Nativo della provincia di Viterbo Mengoni come ben sappiamo ha prodotto grandissimi brani e ottenuto in pochissimi anni tantissimo successo. Si tratta di qualcosa di davvero bellissimo che ha sorpreso anche lo stesso Marco che come ben sappiamo nel 2023 ha vinto anche il Festival di Sanremo.

Quando Marco produce un brano i fan come ben sappiamo subito vanno sulla Rete a cercare il titolo della canzone e la scaricano dalle apposite app per poterla ascoltare la nuova produzione. Con il tempo Mengoni ha raggiunto tantissimi successi e molte volte è stato premiato dalla stampa musicale.

Questo in quanto egli come ben sappiamo oltre ad essere un bravissimo cantante e anche una persona molto sensibile ai problemi degli altri e sta sempre molto vicino alle persone bisognose di aiuto e alle minoranze. La sua Ronciglione è molto contente di avere tra i suoi concittadini uno come lui.

Sicuramente nei prossimi anni Marco sarà ancora molto attivo e famoso e come ben sappiamo in questo periodo sta tenendo dei concerti molto importanti in tutto il nostro Paese.

Secondo quanto affermato dalla stampa nazionale un evento clamoroso si è verificato proprio durante un concerto di Marco Mengoni. Qualcosa che nessuno si sarebbe mai aspettato e che ha ha fatto immediatamente notizia.

Infatti durante il concerto tenuto in queste ore a Salerno presso lo stadio Arechi della città Marco Mengoni ha cantato le sue canzoni più belle quelle che in questi anni lo hanno reso famoso. E proprio durante un punto del concerto che è accaduto qualcosa di davvero molto importante.

Infatti da quanto appreso il pubblico ha cominciato a intonare la canzone O’ surdatu innamorato facendo commuovere moltissimo Marco Mengoni. Da quanto appreso lo stesso cantante si è dovuto fermare per l’emozione per poi ringraziare il pubblico e quindi riprendere la sua esibizione.

“Uno dopo quasi 14 anni ci si abitua e invece no, non ci si abitua mai. Ritrovarsi a rivivere delle cose e avermi permesso di vincere di nuovo Sanremo, andare all’Eurovision e il tour è stato un sogno, grazie” – ha detto Marco Mengoni rivolgendosi verso il pubblico che lo applaudiva.

La canzone cantata dal pubblico è una delle più famose della tradizione napoletana famosa in tutto il mondo. Mengoni non si aspettava che il pubblico intonasse proprio quella canzone e per questo la sua emozione è stata fortissima. Le lacrime non hann tardato ad uscire dal volto di Mengoni che non si aspettava una sorpresa del genere.

Quella di ieri a Salerno era la terza tappa del Tour che lo ha visto esibirsi a Bibione e Padova prima di Salerno, e che continuerà poi a Bari, Bologna, Torino, Milano e Roma.

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Death Stranding 2: On the Beach ha ricevuto voti molto alti nelle recensioni internazionali

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Death Stranding 2: On the Beach, la recensione dell’opera più libera di Hideo Kojima

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Death Stranding 2: On the Beach, la recensione dell’opera più libera di Hideo Kojima Death Stranding 2: On the Beach segna il ritorno di Hideo Kojima nel più grande videogioco d’autore in circolazione. Powered by WPeMatico Death Stranding 2: On the Beach segna il ritorno di Hideo Kojima nel più grande videogioco d’autore in circolazione. {authorlink} https://multiplayer.it/recensioni/death-stranding-2-on-the-beach-recensione.html Videogiochi per PC e console | Multiplayer.it Anteprime, notizie, recensioni, trucchi e soluzioni dalla redazione di multiplayer.it https://multiplayer.it/feed/atom/homepage/ 

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Death Stranding 2: On The Beach, Kojima supera se stesso
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(Adnkronos) – Luca Marinelli e Norman Reedus in un sequel solido e ispirato, che migliora ogni aspetto dell’originale senza tradirne l’essenza 

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Ecco chi viene chiamato a difendere se l’Italia entra in conflitto
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Ecco chi viene chiamato a difendere se l’Italia entra in conflitto

Ecco chi viene chiamato a difendere se l’Italia entra in conflitto

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Stiamo assistendo tutti in questo particolare periodo storico ad un aggravarsi sempre di più della crisi internazionale. Sicuramente la preoccupazione è tantissima anche se per il momento non ci sono estremi che potrebbero portare le difficoltà su scala globale.

Il recente accadimento in Iran dove hanno colpito gli Stati Uniti d’America ha fatto molto scalpore questo in quanto ormai nelle tensioni in Medio Oriente sono coinvolti i principali attori internazionali ovvero Israele, USA e appunto Iran.

Per non parlare quello che continua a succedere appunto a Gaza o in Ucraina dove la Federazione Russa continua a colpire quel territorio. Vladimir Putin ha anche ovviamente appreso di quello accaduto in Iran e la situazione adesso potrebbe diventare davvero incadescente su tutti i fronti.

Nessuno riesce a fermare quella che sembra essere una esclation che ogni giorno di più ci avvicina verso il baratro. Certamente nessuno vorrebbe vivere quello vissuto dal mondo circa 80 anni addietro ma è chiaro che se questa volta dovesse accadere le conseguenze potrebbero essere molo gravi.

Nel frattempo il Governo di Giorgia Meloni dopo i recenti accadimenti ha subito incontrato le principali autorità preposte alla difesa del nostro Paese stabilendo un piano ben preciso semmai appunto dovesse verificarsi l’irreparabile. Qualcosa che ha davvero colpito tutti quanti.

Ecco infatti e lo andiamo a vedere nella prossima pagina del nostro articolo chi sarà chiamato se dovesse accadere quello che nessuno si aspetterebbe mai saranno tante le persone chiamate a difendere il nostro Paese in caso la situazione dovesse sfociare a livello globale.

Dopo i recenti accadimenti in Iran sicuramente la situazione appare a dir poco molto complessa. Si teme adesso che quest’ultimo possa andare a colpire le basi militari USA in Medio Oriente per questo anche il nostro Paese ha effettuato una redistribuzione dei militari in queste ore. Sono anche tante le basi italiane che si trovano nell’area in questione.

Al momento il nostro Paese è in una situazione di relativa tranquillità visto che per il momento non è previsto un ingresso diretto nelle tensioni. Ci si sta però guardando attorno con l’aggiornamento delle liste di leva e se dovesse accadere quello che nessuno vuole ad essere chiamati per primi saranno le persone che sono nell’Esercito, Guardia di Finanza, Carabinieri e Aeronautica Militare.

Saranno esclusi i Vigili del Fuoco e la Polizia Locale così come tutti i servizi di polizia civile. Ad essere chiamati per secondi saranno poi i cosiddetti riservisti ossia agli ex militari che hanno raggiunto il proprio termine di servizio da meno di 5 anni.

Non è previso almeno in un primo momento anche la chiamata per quanto riguarda i civili: questa ipotesi è molto remota e infatti i civili sarano chiamati a difendere il nostro Paese solo se quest’ultimo entri direttamente in tensione con gli attori in gioco e quando ci sia un reale pericolo per la stessa esistenza della nazione Italia. Insomma una situazione davvero molto particolare che nessuno si sarebbe aspettato. Qualcosa che sta preoccupando il mondo intero e anche ovviamente tutte le persone in età che potrebbero essere chiamate. Si chiama fino ad un massimo di 65 anni e se si è in salute non si può assolutamente rifiutare la chiamata.

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Caso Liliana Resinovich, scontro tra Visintin e Sterpin davanti al tribunale: “L’hanno cercata tutti, tranne uno”
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Caso Liliana Resinovich, scontro tra Visintin e Sterpin davanti al tribunale: “L’hanno cercata tutti, tranne uno”

Caso Liliana Resinovich, scontro tra Visintin e Sterpin davanti al tribunale: “L’hanno cercata tutti, tranne uno”

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Tensione e scontri in tribunale a Trieste nel processo per la scomparsa e morte di Liliana Resinovich. Il 23 giugno si sono vissuti momenti intensi, tra confronto faccia a faccia e testimonianze esplosive, che mettono in discussione la versione dei fatti proposta finora.

Mattinata ad alta tensione davanti al Palazzo di Giustizia, dove Sebastiano Visintin, marito di Liliana Resinovich e indagato per omicidio, si è avvicinato a Claudio Sterpin, amico di lunga data della vittima, in un confronto che ha lasciato il segno. Visintin, visibilmente nervoso, si è rivolto all’amico chiedendo semplicemente: «Rispetto per Liliana, questo chiedo io e basta». Sterpin, invece, ha preferito non rispondere, scegliendo di allontanarsi in silenzio.

L’episodio si è ripetuto anche all’interno del tribunale, durante l’incidente probatorio richiesto dalla Procura, in un clima di grande tensione. Qui Sterpin, ascoltato come testimone chiave, ha rilasciato dichiarazioni dure e senza mezzi termini: «Liliana l’hanno cercata tutti, tranne uno», ha detto riferendosi direttamente a Visintin. E ha aggiunto: «Lui se n’è fregato perché sapeva che non sarebbe tornata. Sa tutto quello che è successo». Il testimone ha ribadito con fermezza: «L’ho detto più volte e lo dirò anche in punto di morte».

Il procedimento, promosso dalla pm Ilaria Iozzi e autorizzato dal giudice Flavia Mangiante, mira a cristallizzare la versione di Sterpin, ritenuto fondamentale per la ricostruzione della vicenda. Presente in aula anche la procuratrice capo Patrizia Castaldini.

L’avvocato di Sterpin, Giuseppe Squitieri, ha confermato che il suo assistito ha risposto con precisione a ogni domanda, sostenendo di non aver mai contraddetto sé stesso: «Ricorda tutto, non è mai caduto in contraddizione». Sterpin, d’altronde, ha più volte ribadito la sua coerenza, affermando: «La verità è una, non dieci».

Non sono mancate anche critiche al racconto ufficiale, con Sterpin che ha contestato l’immagine di un rapporto idilliaco tra Liliana e Visintin. «Lui raccontava una favola», ha detto, suggerendo che il loro legame fosse diverso da quello presentato finora. Ha inoltre sollevato dubbi su alcune fotografie risalenti a tre anni fa, recentemente emerse dall’hard disk consegnato da Visintin a un amico. «Dopo tre anni saltano fuori, mi sembra strano», ha evidenziato il testimone, alimentando ulteriori sospetti e interrogativi sulla gestione delle prove.

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Guerra Iran, l’annuncio di Tajani: “L’Italia è pronta, ma serve diplomazia”
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Guerra Iran, l’annuncio di Tajani: “L’Italia è pronta, ma serve diplomazia”

Guerra Iran, l’annuncio di Tajani: “L’Italia è pronta, ma serve diplomazia”

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La recente escalation tra Stati Uniti e Iran, scatenata dall’attacco americano contro obiettivi in Iran, ha generato un clima di tensione crescente a livello globale, spingendo anche il governo italiano a muoversi con massima cautela. In un’intervista a Tgcom24, il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha sottolineato come l’Italia sia pronta ad affrontare ogni scenario, privilegiando comunque la via diplomatica per evitare un’escalation militare.

L’Italia si allerta: pronte misure di emergenza

Tajani ha dichiarato che “abbiamo predisposto ogni cosa anche in caso di peggioramento della situazione”, evidenziando la preoccupazione per la possibile chiusura dello Stretto di Hormuz, uno snodo cruciale per il transito del petrolio a livello mondiale. In risposta, il governo ha avviato una valutazione approfondita dell’impatto di un eventuale blocco energetico sull’approvvigionamento nazionale, cercando di salvaguardare gli interessi strategici italiani.

Vertice d’emergenza a Palazzo Chigi

Per monitorare da vicino l’evolversi degli eventi, il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha convocato un vertice straordinario a Palazzo Chigi. Ai lavori hanno partecipato i vicepresidenti Antonio Tajani e Matteo Salvini, i ministri Pierfrancesco Piantedosi, Guido Crosetto e Giancarlo Giorgetti, oltre ai sottosegretari Carlo Mantovano e Alfredo Fazzolari, e ai vertici dei servizi di intelligence.

Il focus centrale è stato quello di garantire la sicurezza dei cittadini italiani all’estero, tutelare le basi militari nel Mediterraneo e preservare la stabilità economica, in particolare quella legata alle forniture energetiche.

Tajani: dialogo e diplomazia come strategie principali

Il ministro degli Esteri ha annunciato di aver avviato colloqui telefonici con i ministri degli Esteri di Israele, Gideon Sa’ar, e Iran, Abbas Araghchi, nel tentativo di calmare la spirale del conflitto. Durante una dichiarazione da Gubbio, Tajani ha insistito sulla necessità di far prevalere la diplomazia e ha avanzato una proposta simbolica ma significativa: “Candidiamo Roma a ospitare i colloqui senza intermediari tra Stati Uniti e Iran sul nucleare”.

Inoltre, Tajani ha rivelato di essere in contatto con il Segretario di Stato americano Marc Rubio e ha atteso una chiamata dall’omologo iraniano, chiedendo ad entrambe le parti di “evitare reazioni inconsulte e tornare al dialogo”.

Preoccupazioni sulla sicurezza delle infrastrutture militari

Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha evidenziato il rischio che le basi NATO e le infrastrutture militari presenti in Italia possano diventare obiettivi di reazioni iraniane. Per questo motivo, sono in corso valutazioni sulla protezione di obiettivi sensibili su tutto il territorio nazionale, per prevenire eventuali attacchi o atti di ritorsione.

Attenzione costante sul fronte italiano

Nel frattempo, la Farnesina mantiene contatti costanti con gli italiani presenti nelle aree di crisi, mentre i servizi di sicurezza monitorano ogni possibile svilupparsi della situazione. Il rischio è quello di evitare uno scontro diretto, assicurando comunque la prontezza di reagire prontamente a ogni eventualità.

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